Ponte dell'Olio, Piacenza, Italy. P-47 Thunderbolt
La notizia
"Il mattino del 29 gennaio, dopo un'intensa nevicata, quattro P-47 Thunderbolt decollati da Pisa bombardarono la centrale del gas metano di Piacenza, distruggendo il sistema di pompaggio in rete e provocando un morto e 9 feriti. La stessa squadriglia, appena prima del decollo era stata comandata ad andare a bombardare anche una colonna d'auto avvistata sulla strada che costeggia il lago di Como. Durante il trasferimento sul nuovo obiettivo, la visibilità peggiorò e gli aerei decisero di invertire la rotta. Sulla Verona-Milano, volando a bassa quota, intercettarono una colonna di venti camion tedeschi. Bombardarono e mitragliarono distruggendone quattro. Missione compiuta. Ma per il capo squadriglia cominciò il brutto: una raffica di mitragliera da 20 millimetri della contraerea tedesca aveva colpito il suo Thunderbolt. Lasciandosi alle spalle una nera scia di fumo, puntò a sud-est, sperando di riuscire a far ritorno a Pisa. Quando si trovò su Piacenza un forte odore di benzina invase la cabina di pilotaggio ed i comandi cominciarono a non rispondere più. La pressione dell'olio crollò improvvisamente. Il motore impazzì. Poi si bloccò di colpo. Era arrivato su Ponte dellìOlio. Il pilota si lanciò con il paracadute ed atterrò salvo nel campo "Batù" sprofondando in mezzo metro di neve fresca..."
(Tratto da: "Piacenza, una città nel tempo", volume 2, di Roberto Mori e Lucia Galeazzi, Edizioni Tip.Le.Co., 1998)
(Tratto da: "Piacenza, una città nel tempo", volume 2, di Roberto Mori e Lucia Galeazzi, Edizioni Tip.Le.Co., 1998)
Il racconto dell'accaduto
Il P-47 Thunderbolt precipitato nel gennaio 1945 a Castione di Ponte dell'Olio era pilotato dal Tenente pilota Josino Maia de Assis, nato il 27 giugno 1919 a Bage (Brasile).
Alle 07:50 del 29 gennaio 1945 dall'aeroporto di Pisa San Giusto decollarono due squadriglie composte da quattro P 47-D ciascuna: la "Green Flight" comandata dal lieutenant Josino Maia di Assis e costituita dai piloti Costa, Meira e Perdigao; e l'altra squadriglia, denominata "Red Flight", comandata dal lieutenant Lafayette con i piloti Wanderley, Keller e Meneses. Gli otto cacciabombardieri avevano il compito di bombardare un deposito di carburante nelle vicinanze di Piacenza e mitragliare eventuali colonne tedesche avvistate in movimento a nord di Piacenza in direzione Milano... Assis portò a termine la missione con successo, ma nella fase di rientro, presumibilmente nell'aerea di Piacenza fu fatto segno di parecchi colpi di contraerea che lo costrinsero, all'altezza di Ponte dell'Olio, a gettarsi col paracadute per salvarsi. Il suo velivolo, il P 47-D 28-RE, matricola 4419661, si schiantò qualche chilometro a sud del paese... Lui atterrò salvo non molto lontano e fu dopo poco preso prigioniero dalle truppe tedesche che lo inviarono dopo pochi giorni in Germania. Nel campo di prigionia tedesco rimase fino alla fine di aprile 1945 quando arrivarono a liberarlo gli americani. L'aereo, quello che rimaneva, fu recuperato sotto il controllo della milizia dell'RSI, ma alcuni partigiani del posto riuscirono, non veduti, a smontare una mitragliatrice di bordo e nasconderla in una cascina vicina per recuperarla in un secondo tempo. La mitraglia di Assis rimase nascosta sotto una catasta di legna per lungo tempo... fu ritrovata decenni più tardi durante una ristrutturazione dell'immobile.
Alle 07:50 del 29 gennaio 1945 dall'aeroporto di Pisa San Giusto decollarono due squadriglie composte da quattro P 47-D ciascuna: la "Green Flight" comandata dal lieutenant Josino Maia di Assis e costituita dai piloti Costa, Meira e Perdigao; e l'altra squadriglia, denominata "Red Flight", comandata dal lieutenant Lafayette con i piloti Wanderley, Keller e Meneses. Gli otto cacciabombardieri avevano il compito di bombardare un deposito di carburante nelle vicinanze di Piacenza e mitragliare eventuali colonne tedesche avvistate in movimento a nord di Piacenza in direzione Milano... Assis portò a termine la missione con successo, ma nella fase di rientro, presumibilmente nell'aerea di Piacenza fu fatto segno di parecchi colpi di contraerea che lo costrinsero, all'altezza di Ponte dell'Olio, a gettarsi col paracadute per salvarsi. Il suo velivolo, il P 47-D 28-RE, matricola 4419661, si schiantò qualche chilometro a sud del paese... Lui atterrò salvo non molto lontano e fu dopo poco preso prigioniero dalle truppe tedesche che lo inviarono dopo pochi giorni in Germania. Nel campo di prigionia tedesco rimase fino alla fine di aprile 1945 quando arrivarono a liberarlo gli americani. L'aereo, quello che rimaneva, fu recuperato sotto il controllo della milizia dell'RSI, ma alcuni partigiani del posto riuscirono, non veduti, a smontare una mitragliatrice di bordo e nasconderla in una cascina vicina per recuperarla in un secondo tempo. La mitraglia di Assis rimase nascosta sotto una catasta di legna per lungo tempo... fu ritrovata decenni più tardi durante una ristrutturazione dell'immobile.
Il rapporto del mancato rientro
La ricerca sul campo
Con paziente lavoro di ricerca durato anni, svolto per la maggior parte da Luigi e Cristiano, nel mese di novembre 2013 il grac, con l'aiuto indispensabile del signor Giancarlo Anselmi, individua la zona dello schianto. L'area indicata da Anselmi è abbastanza estesa, tra boschi e campi, e due uscite finora effettuate non hanno dato grossi frutti. Qui sotto le foto dell'ultima uscita, il 22 dicembre 2013, e il reperto "dalle sembianze aeronautiche" rinvenuto.
Il giorno del ritrovamento
Sabato, 25 gennaio 2014: di nuovo sul campo, è la quarta uscita con gli strumenti, alla ricerca dell'aereo di Assis, sempre accompagnati da Giancarlo Anselmi e questa volta anche da Remo Repetti, il quale fu testimone del fatto e ci indica con precisione l'aera dell'incidente. Dopo poco gli strumenti segnalano la presenza di parti di alluminio e... l'aereo rimasto sottoterra per settant'anni "riappare". Qui sotto momenti della ricerca e i pezzi ritrovati.
Un'altra uscita e altri reperti ritrovati
26 gennaio 2014: un'altra ricerca effettuata oggi pomeriggio ci ha permesso di ritrovare altri reperti e ha dato ulteriori notizie sull'incidente. L'aereo o parte di esso ha preso fuoco, lo testimoniano le diverse colate di materiale metallico ritrovate nell'aerea dell'impatto...
Intervista ad Augusto Rizzi
Il signor Augusto Rizzi all'epoca dell'avvenimento era un bambino, ma i fatti straordinari che accaddero in quel periodo si sono impressi in modo indelebile nella sua memoria ed i suoi ricordi sono ancora freschi, chiari e precisi. Qui di seguito la testimonianza... (Intervista di Luigi Buratti)
L'indefettibile Arrigo
La perseveranza di Arrigo ha portato alla luce altri interessanti reperti dell'aereo...
La perseveranza di Arrigo ha portato alla luce altri interessanti reperti dell'aereo...
L'intervento delle "truppe corazzate" dell'AircrashPo
15 marzo 2014, oggi i nostri amici Luca e Stefano Merli del gruppo di ricerca cremonese "AircrashPo" sono venuti sul campo di "Assis" e con i loro strumenti, molto più performanti dei nostri, hanno eseguito uno "scandaglio" in profondità... Gli strumenti hanno rilevato almeno in due punti dei segnali forti. Luca e Stefano presumono che parti consistenti dell'aereo di Assis potrebbero trovarsi in prossimità di questi segnali. Ma per poter ispezionare ad una profondità di 3-6 metri occorrerebbe un escavatore, l'assistenza delle Autorità competenti e non di meno il permesso dei proprietari...
Qui sotto alcune fasi della ricerca e qualche reperto ritrovato...
Qui sotto alcune fasi della ricerca e qualche reperto ritrovato...
Intervista a Giancarlo Anselmi
Giancarlo Anselmi vide Assis gettarsi fuori dall'aereo in fiamme sopra Ponte dell'Olio, il 29 gennaio 1945.... (Intervista di Luigi Buratti)
Giancarlo Anselmi vide Assis gettarsi fuori dall'aereo in fiamme sopra Ponte dell'Olio, il 29 gennaio 1945.... (Intervista di Luigi Buratti)
Senta a Pua!
"Senta a Pua" è stato il grido di battaglia del 1° Brazilian Fighter Group (1° Grupo de Aviacion de Caza inquadrato nel 350th Fighter Group dell'USAAF) nella seconda guerra mondiale. Il significato di tale motto è stato tradotto in vari modi: "Let's go"; "Strike"; "Coming In"; "Hit'em Hard"; "Senza paura"... Quando il 1° Fighter Group arrivò in Italia "Senta a Pua" era il motto brasiliano di guerra ed i velivoli P-47 furono decorati con questa insegna. Il 1° Gruppo di Volo Brasiliano da dicembre 1944 alla fine del conflitto operò dall'aeroporto di San Giusto, Pisa.
Assis a Tarquinia
Questa foto è stata scattata sull'aeroporto di Tarquinia sul finire del 1944, raffigura alcuni piloti brasiliani: from left to right, Lt Coelho, Lt. Meira, Lt Assis, Capt. Lagares, Lt. Rui and Lt. Perdigeo. Foto tratta da www.forgottenairfields.com