Antognano, Lugagnano, Piacenza. Caproni CA-314
Caproni Ca. 314. Aereo da ricognizione multiruolo ad ala bassa. Lunghezza 11,80 metri; apertura alare, 16,65 metri; altezza, 3,70 metri; peso massimo al decollo 6620 kg; potenza, 2 motori da 730 CV ciascuno; velocità max 395 k/h; autonomia, 1690 km. Armamento: 1 Breda SAFAT da 7,7 mm; 3 Breda SAFAT da 12,7 mm; 385 kg di bombe. Fece il 1° volo nel 1940 e fu costruito, considerando tutte le varianti, in 425 esemplari.
Il fatto accaduto
Il 21 aprile 1943 un aereo Caproni Ca.314 con equipaggio della Sezione Volo del 2° Magazzino Centrale di Gallarate, durante un volo di trasporto velivolo da Guidonia a Malpensa urtava una collina in località Antognano di Lugagnano. Tutto l’equipaggio decedeva: Ten. Pil. Emilio Comotti, 1° Av. Mot. Antonio Ferrarini, Av. all. a. Mot. Ernesto Iannace, Av. all. a. Mot. Primo Villa. I funerali si svolsero a Lugnagnano il 24 aprile 1943. Le cause dell'incidente vanno probabilmente ricercate nella scarsissima visibilità (confronta le testimonianze delle interviste che seguono). L'aereo nell'impatto si incendiò, come dimostrano anche alcuni pezzi fusi rinvenuti nella ricerca.
Il comandante partigiano Ugo Gobbi informa il Grac
La segnalazione di questo velivolo è arrivata dal capitano Ugo Gobbi della Divisione partigiana Valdarda; successivamente le ricerche sono avvenute nell'area intervistando le persone anziane native. Il ritrovamento di questo relitto è stato possibile solo dopo numerose uscite infruttuose e grazie all'apporto determinante dell'amico Giuseppe Ghia che ha condotto sul posto, il 19 maggio 2012, un'anziana zia che ricordava esattamente il luogo dell'incidente. Appena dopo i metal detectors segnalavano i resti aeronautici... qui sotto alcuni momenti della ricerca e le foto di alcuni pezzi ritrovati...
Ricerche del 1 maggio 2013...
Intervista ai testimoni del fatto
Antognano di Lugagnano, 25 maggio 2013.
Sotto: a sinistra Adele Guarnieri; a destra Anna Solari. intervistate da Luigi Buratti e Pierlino Bergonzi
Sotto: a sinistra Adele Guarnieri; a destra Anna Solari. intervistate da Luigi Buratti e Pierlino Bergonzi
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Ancora una ricerca sul campo...
02 agosto 2014, oggi Arrigo e Pierlino hanno svolto ancora una ricerca sul luogo dell'incidente aereo.
Sotto: le foto della ricerca e dei pezzi ritrovati.
Sotto: le foto della ricerca e dei pezzi ritrovati.
L'aviere di Castell'arquato scampato al disastro
30 dicembre 2015. L'aviere motorista Tinelli Angelo, nato a Castell'Arquato il 18 agosto 1922, poi residente ad Alseno in Località Catellane, doveva trovarsi a bordo del velivolo precipitato ad Antognano in quanto inserito sul volo che da Guidonia (Roma) andava a Malpensa. Ma giusto prima di partire chiese al suo comandante se lo lasciava viaggiare in treno, in questo modo avrebbe fatto una puntatina a casa, visto che il treno fermava anche alla stazione di Alseno, avrebbe poi con gli stessi mezzi raggiunto gli altri a Malpensa. Il suo comandante acconsentì e Angelo si salvò. Un fatto curioso accadde il giorno dopo dell'incidente aereo mortale: i carabinieri si presentarono a casa di Angelo per comunicare alla famiglia la sua morte (il suo nome non era stato cancellato e risultava ancora come membro dell'equipaggio deceduto...). I famigliari di Angelo rimasero affranti dalla notizia, ma quando seppero che l'incidente era avvenuto al mattino del giorno prima si ripresero subito in quanto avevano abbracciato il loro figliolo nel pomeriggio dello stesso giorno...
Angelo si recò più volte ad Antognano per onorare i suoi commilitoni e pregare per la grazia ricevuta.
Nota. La ricostruzione di questo episodio si deve alla "caparbietà" di Arrigo che, ricercatore instancabile, ha intervistato la vedova di Tinelli, signora Torrembini Lina di Alseno. Sotto le foto concesse dalla signora Lina, che raffigurano Angelo ed il suo amico per la pelle Primo Villa, deceduto nell'incidente aeronautico di Antognano.
Angelo si recò più volte ad Antognano per onorare i suoi commilitoni e pregare per la grazia ricevuta.
Nota. La ricostruzione di questo episodio si deve alla "caparbietà" di Arrigo che, ricercatore instancabile, ha intervistato la vedova di Tinelli, signora Torrembini Lina di Alseno. Sotto le foto concesse dalla signora Lina, che raffigurano Angelo ed il suo amico per la pelle Primo Villa, deceduto nell'incidente aeronautico di Antognano.