Pieve di Revigozzo, Bettola, (PC). Douglas A-20B
Il 27 luglio 1944 un bombardiere Douglas A-20B, Serial Number 41-3374, appartenente all'86th Squadron Bomb L, del 47th Group Bomb L, della 12th Air Force, decolla da Poretta Airfield (Corsica) verso mezzanotte per una missione di ricognizione armata con controllo di strade in zona Torino, Milano e Piacenza. A bordo vi sono quattro uomini: 1st. lieut. Durland Fredric, pilot, nr.0-736159; 2nd lieut. Corser Lindsay, bombardier, nr. 0-750078; s/sgt. Cox George, gunner, nr. 37466402; s/sgt. Dellen Raymond, gunner, nr. 35144216. L'ultimo contatto radio con il controllo avviene alle 00:30 del 28 luglio 1944, poi più nulla. Il bombardiere precipita a pochi chilometri a sud-sud-ovest di Bettola nella stessa notte. I quattro a bordo muoiono nell'impatto. Le cause dell'incidente rimangono ignote. E' presumibile che l'equipaggio, in un primo tempo, sia stato sepolto nel cimitero di Bettola, sono in corso ricerche per verificare.
Questa indagine nasce da Luigi Buratti che ha recuperato i rapporti americani sull'accaduto; da questi documenti sono state tratte anche le notizie scritte sopra. Così, domenica 16 marzo 2014, Luigi, Arrigo, Cristiano e Pierlino, con il prezioso aiuto dell'amico Piero Bonvini, conoscitore dei luoghi, iniziano la ricerca del punto d'impatto del bombardiere caduto. Un abitante del luogo, che da bambino ricorda essere stato a vedere i resti dell'incidente, li guida fino a Quota 754. Rimangono sul posto per qualche ora ma i metal detectors non segnalano resti aeronautici. La prima uscita non ha dato frutti. Qui sotto alcune immagini della ricerca.
Questa indagine nasce da Luigi Buratti che ha recuperato i rapporti americani sull'accaduto; da questi documenti sono state tratte anche le notizie scritte sopra. Così, domenica 16 marzo 2014, Luigi, Arrigo, Cristiano e Pierlino, con il prezioso aiuto dell'amico Piero Bonvini, conoscitore dei luoghi, iniziano la ricerca del punto d'impatto del bombardiere caduto. Un abitante del luogo, che da bambino ricorda essere stato a vedere i resti dell'incidente, li guida fino a Quota 754. Rimangono sul posto per qualche ora ma i metal detectors non segnalano resti aeronautici. La prima uscita non ha dato frutti. Qui sotto alcune immagini della ricerca.
22 marzo 2014: trovato! Arrigo e Pierlino hanno localizzato l'aereo caduto a 2-3 miglia a sud ovest di Bettola. L'area scoperta sui monti è ricca di reperti, i metal detectors suonano in continuazione, ci sono pezzi anche a distanza di pochi centimetri l'uno dall'altro; dovrebbe trattarsi del punto esatto dello schianto. Stando ai documenti in possesso del "grac" sarebbe un Douglas A-20 Havoc, che è stato un bombardiere leggero e un caccia notturno della seconda guerra mondiale, prodotto negli Stati Uniti ed identificato dalla casa costruttrice come DB-7 (Douglas Bomber 7), divenne uno dei più diffusi bombardieri leggeri e da attacco al suolo del secondo conflitto mondiale... Considerando la "scia" tracciata dai rilevatori il velivolo potrebbe aver impattato le pendici del Monte Osero con direzione sud-nord...
Sotto le immagini di oggi; visibile la soddisfazione di Arrigo, il quale, non si è ancora ben capito se per abilità o fortuna, trova sempre i pezzi migliori, ma soprattutto trova sempre il primo...
29 marzo 2014: Arrigo, Luca e Pierlino hanno eseguito un'altra "ispezione" sul luogo e trovati altri reperti molto interessanti. Sotto alcune immagini della giornata e dei pezzi rinvenuti.
08 aprile 2014: l'uscita odierna, effettuata da Arrigo e Cristiano, ha permesso di rinvenire altre preziose parti del velivolo...
Qui sotto gli stemmi dei reparti militari dai quali dipendeva il bombardiere Douglas A-20B in questione: queste "patches" venivano cucite sulle divise degli aviatori ed alcuni emblemi venivano decorati anche sulle fusoliere dei velivoli...
25 aprile 2014: la "perlustrazione" di oggi, durata diverse ore, ha consentito a Cristiano, Arrigo e Pierlino di arricchire l'archivio...
Grazie all'amico Mark, USA, possiamo esaminare la relazione integrale che fu compilata a seguito del mancato rientro dell'A-20. Mark non si è limitato ad inviarci il link del suo sito dove abbiamo trovato il MACR, ma ha interessato un suo amico al fine di rintracciare i famigliari dell'equipaggio deceduto sui monti di Bettola nel lontano 1944.
Ecco cosa scrive:
"HI Barb, my friend Pierlino in Italy has found an A-20 from the 47th BG. See the first link below. Below that is the MACR from my web site, he now is trying to locate any family, all were KIA. I know your good at finding relatives/kin…."
Qui di seguito la relazione (MACR: Missing Air Crew Reports) completa redatta nei giorni successivi al fatto...
21 giugno 2014, il Grac ha effettuato oggi un'altra uscita e trovato altri reperti... per la prima volta si sono rinvenute "colate", il che significa che l'aereo, o parte di esso, come in questo caso, ha bruciato furiosamente tanto da fondere i metalli. E' verosimile che il punto dove oggi sono state trovate le colate coincida con il punto di impatto, infatti l'aerea è, per centinaia di metri, cosparsa di metalli fusi... In realtà vi è un altro punto distante qualche centinaio di metri più a sud dove i rottami sono numerosi, ma è probabile che il velivolo, nel tremendo schianto, si sia spezzato in due o più tronconi e solo uno si sia incendiato. Sotto le foto dei materiali rinvenuti oggi...
Bettola, 23 agosto 2014, il signor Benedetto Ferrari è stato da bambino testimone dell'incidente che ha coinvolto il bombardiere americano Douglas A-20. Nel video qui sotto Benedetto racconta quei momenti vissuti in prima persona ed ancora vivi nei suoi ricordi...
13 settembre 2014. La ricerca di oggi effettuata dal Grac ha dato i seguenti frutti:
16 ottobre 2014. Qui sotto è quanto rinvenuto nell'uscita di oggi...
16 ottobre 2014. Trovato un guanto nell'area dell'incidente. Poteva appartenere ad un aviatore? Qualche similitudine con i guanti in dotazione ai piloti esiste: i forellini praticati sul lato del palmo per far traspirare meglio la mano ad esempio; anche i piloti italiani fino a qualche decennio fa ne avevano in dotazioni di simili. A dire il vero ci sono molti dubbi anche sul buon stato di conservazione della pelle. Ma il ritrovamento è stato fatto su un versante in forte pendenza che guarda sud-est, sempre ombreggiato per via degli alberi, un fondo sassoso, quindi sempre ben arieggiato, dove non si forma fango e marciume. Il guanto ritrovato era alla base di valle di un grosso albero, coperto da pochi centimetri di terriccio e foglie asciutti; intrecciato e quasi interamente coperto da piccole radici che gli davano una struttura portante. Qui sotto il guanto ritrovato e la comparazione con guanti da pilota di alcuni decenni fa.
03 marzo 2015. Arrigo e Pierlino, profittando della bella giornata di sole, aggiungono pezzi alla già ricca collezione...
08 marzo 2015. L'uscita odierna è stata condotta da Arrigo, Cristiano e Pierlino. Sotto i risultati
24 gennaio 2016. Cristiano e Pierlino sono ritornati anche oggi sul posto per cercare altri pezzi. "Voglio trovare un piastrino di riconoscimento!", sosteneva Cristiano... Il piastrino non è stato trovato, ma sono stati rinvenuti reperti molto interessanti; sembra incredibile poter trovare ancora tanta roba nello stesso luogo che è stato visitato molte altre volte... Qui sotto i ritrovamenti di oggi.