Pallastrelli di Castell'Arquato (PC). P-38 Lightning
Il Lockheed P-38J Lightning era un caccia pesante bimotore statunitense a largo raggio d'azione, impiegato durante la seconda guerra mondiale dalla RAF e dagli Stati Uniti. Alla sua apparizione, nel 1939, era un aereo rivoluzionario, estremamente innovativo, grazie soprattutto alla fusoliera bitrave, ai due motori a V Allison con turbocompressori all’interno delle travi di coda e al carrello d’atterraggio a triciclo anteriore. Il pilota sedeva in un ampio abitacolo con ottima visibilità, ma la cabina di pilotaggio risultava torrida d'estate e gelida d'inverno e in qualsiasi stagione ad alta quota. L'aereo era molto stabile grazie ai due motori che, girando in senso contrario, annullavano la tipica tendenza ad imbardare, peculiarità dei caccia ad elica monomotore. Ma i propulsori Allison erano delicati e scarsamente affidabili.
Velocità max, 667 km/h a 7.620 m; autonomia, 3.640 km (massima); tangenza, 13.400 m; armamento, 4 mitragliatrici da 12,7 mm; un cannone da 20 mm; 2 bombe 2 da 454 kg; 4 tubi M10 per 3 razzi da 112 mm. Peso massimo al decollo circa 80 quintali.
Velocità max, 667 km/h a 7.620 m; autonomia, 3.640 km (massima); tangenza, 13.400 m; armamento, 4 mitragliatrici da 12,7 mm; un cannone da 20 mm; 2 bombe 2 da 454 kg; 4 tubi M10 per 3 razzi da 112 mm. Peso massimo al decollo circa 80 quintali.
Il 14 luglio 1944 un aereo Lockheed P-38J-15-LO Lightning P 38 J con serial number 42-104243 in carico al 94th Fighter Squadron 1st Fighter Group 15th Air Force, decollato dall'aerocampo di San Sola in Puglia per ricognizione armata e scorta ai bombardieri, e pilotato da Charles H. Morris, impatta contro i fili elettrici in Val d'Arda (chi dice dell'alta tensione chi della ferrovia). Il velivolo rimane seriamente danneggiato ed è in pratica impossibile proseguire il volo. Il pilota decide di compiere un'atterraggio di emergenza, cosa assolutamente pericolosa e quasi impossibile da realizzare, ma che il bravo pilota riesce a portare a termine, non senza una immensa dose di fortuna. Una volta a terra scappa verso le alture e rimane nascosto per un giorno sul Monte La Ciocca, pochi chilometri a sud della località Pallastrelli, qui viene poi intercettato da una squadra di partigiani che lo portano con loro.
13 giugno 2014, oggi il grac è andato nella frazione Pallastrelli ad incontrare il contatto segnalato da Buratti. A seguito delle precise indicazioni fornite dal testimone è stata individuata l'area dove il velivolo si è fermato dopo la corsa dell'atterraggio. La zona si presenta difficile da "scandagliare" in quanto in parte coperta da fabbricati e recinti per allevamenti di animali, mentre un'altra parte sono campi coltivati; l'unica porzione "libera" è un roveto impenetrabile, dove non è stato trovato nessun elemento aeronautico anche se i metal detector suonavano in continuazione... La prima uscita si è quindi conclusa senza alcun risultato.
Sotto, immagini della ricerca...
13 giugno 2014, oggi il grac è andato nella frazione Pallastrelli ad incontrare il contatto segnalato da Buratti. A seguito delle precise indicazioni fornite dal testimone è stata individuata l'area dove il velivolo si è fermato dopo la corsa dell'atterraggio. La zona si presenta difficile da "scandagliare" in quanto in parte coperta da fabbricati e recinti per allevamenti di animali, mentre un'altra parte sono campi coltivati; l'unica porzione "libera" è un roveto impenetrabile, dove non è stato trovato nessun elemento aeronautico anche se i metal detector suonavano in continuazione... La prima uscita si è quindi conclusa senza alcun risultato.
Sotto, immagini della ricerca...
02 agosto 2014, nell'uscita odierna il Grac ha ritrovato il primo reperto aeronautico. Le ricerche sono state ostacolate dalle colture nei campi. Sarà necessario effettuare un'altra ispezione, per aver riscontri certi, a fine estate quando le terre saranno libere.
Sotto: foto della ricerca e del pezzo rinvenuto.
La lettera scritta dall'aviatore americano alla famiglia che lo tenne nascosto in casa per tre mesi
15 marzo 2015. Grazie ad Arrigo, che caparbiamente ha seguito ogni flebile traccia di questo caso, è ora possibile arrivare alla ricostruzione della verità. I dati pubblicati su questa pagina, che inizialmente erano stati presi per buoni, furono messi in dubbio mesi or sono dal Bacchini e da Alberti. Da allora il Grac ha iniziato un'ulteriore serie di "indagini traverse" per verificare se i dubbi avanzati potevano avere una qualche conferma. Con il ritrovamento della lettera scritta dal pilota, a titolo di gratitudine e forte affetto (si rivolge ai suoi "salvatori" chiamandoli mamma e papà...), alla famiglia che l'ospitò e nascose per tre mesi nel 1944, il caso sembrerebbe risolto. Il ritrovamento di questo documento, che Arrigo ha avuto dai parenti della famiglia in questione, certifica che i dubbi di Bacchini ed Alberti erano fondati. Infatti, seppur confermando i dati che riguardano il giorno dell'incidente, il luogo dell'"impatto" ed il tipo di aeromobile, si devono rivedere il nome del pilota e la matricola del velivolo, non ultima la causa che portò alla decisione di un atterraggio forzato da parte del pilota.
La ricostruzione dell'incidente aviatorio aggiornata dopo la lettera del pilota
Ecco la ricostruzione in base ai nuovi documenti. Il pilota Girling John Norman, grado 2nd Lt, matricola 0-Y62311, appartenente alla 15th Air Force, 82nd Fighter Group, 95 Fighter Squadron, il giorno 14 luglio 1944 decolla a bordo dell'aereo bimotore P-38 J 15 LO, con serial number 44-23181, da "Vincenzo Airfield", un'aviosuperficie americana operativa a quel tempo, vicino a Barletta. Il compito di Girling era di raggiungere, insieme ad altri velivoli, l'aeroporto di Ghedi (Brescia) per bombardarlo. Il 1st Lt. Gerard F. Cavanaugh, che volava in quella squadriglia su altro velivolo, ad un certo punto viene chiamato da Girling via radio, il quale dice che stava volando con un solo motore. Poco dopo Girling richiama Cavanaugh dichiarando che compirà un atterraggio forzato. Cavanaugh circuita alto sopra il velivolo in panne di Girling, ma lo perde di vista appena prima che questi atterri. Cavanaugh dichiara comunque che nell'area dove presumibilmente ha preso terra Girling non ha visto fumo, ne fuoco od esplosioni. Cavanaugh dichiara inoltre di aver perso di vista il Lightning alle 18:50 GMT del 14 luglio 1944 e stima il punto alcune miglia a sud di Fornovo di Taro. La stima ovviamente è errata, ma ci si deve mettere nei panni di Cavanaugh in quei momenti... seguire il compagno in difficoltà manovrando senza perderlo di vista, volare molto alto per stare al sicuro e non creare un'altra emergenza, pochi secondi per fare il punto e ripartire per concludere la missione. Un errore di circa venti chilometri ci sta; tanto più che il punto lo avrà messo su carta in un secondo momento e se si guardano i paesi di Fornovo e Castell'Arquato da migliaia di metri sopra (oggi possibile con Google Earth), qualche analogia ce l'hanno, entrambi sono vicini ad un torrente ed il punto della caduta è proprio a qualche miglio sud come indicato...
Sotto, copia della lettera di Girling, conservata ora dai parenti della famiglia che l'ospitò, i quali hanno permesso l'acquisizione del documento a patto che non comparissero i nomi dei famigliari e neanche il luogo (sono quattro case e facilmente si risalirebbe al nome della famiglia). Si può solo aggiungere che la frazione non citata non è distante dal luogo dell'incidente. Ed ancora: questa famiglia, non denunciando la presenza di un aviatore nemico, ma anzi nascondendolo e curandolo in tutto, contravveniva alle leggi di guerra dei tedeschi e se questi avessero scoperto il pilota (cosa non impossibile dato che la casa era situata in un luogo di transito notevole, anche di truppe tedesche e fasciste) i componenti di quella famiglia avrebbero avuto di certo molti guai se non addirittura finire fucilati come prevedeva il codice in vigore...
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Insieme alla lettera vi era anche questa banconota, dove Girling aveva scritto i suoi dati...
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Qui di seguito il MACRs, Missing Air Crew Reports, recuperato negli archivi americani.
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Gli emblemi dei Reparti dai quali dipendevano Girling ed il suo velivolo:
03 giugno 2015. Il signor Gianpaolo Denti di Fiorenzuola ha donato al Grac un pezzo del P-38 recuperato subito dopo l'incidente ed arrivato fino ad oggi in perfetto stato di conservazione. Si tratta di una valvola di chiusura vano carrello. Sotto, le immagini del reperto.