Onore e gloria al fratello Charlie
di Carlo Migliavacca
di Carlo Migliavacca
"Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici." (Gv 15,13). Foto di Arrigo Francani, 2019.
“Vomito, puzza di sudore, l'odore orrendo della paura. La costa si avvicina, il mezzo da sbarco rolla paurosamente fra le onde, le bombe tedesche cadono pericolosamente vicine. Ci siamo, giù il portellone, il tenente urla come un pazzo: tutti fuori! Le mitragliatrici tedesche cominciano a sgranare il loro rosario di morte. Il rumore delle pallottole sulle sottili pareti d'acciaio é terribile e devastante. I miei compagni cadono come mosche. Avanti, avanti, avanti! No, non può toccare a me, a me no. Sono ancora troppo giovane, ho ancora troppe cose da fare, ho la mia ragazza che mi aspetta a casa, e poi io faccio il falegname nella bottega di mio papà, non posso lasciarlo solo. Devo rimanere vivo! Io devo sopravvivere. Ecco, bravo, tieni giù la testa. Salta in acqua. Dio mio ma è troppo profonda! Ma dove ci hanno sbarcato... l'acqua è troppo alta! Affondo, annaspo, rischio di affogare, ho troppo peso addosso... mamma, mamma, aiuto! Ti prego Dio non farmi annegare, non voglio morire così. Bevo acqua mista al sangue dei miei compagni feriti, tossisco, sputo, lotto con tutto me stesso, improvvisamente i miei scarponi toccano il fondo, finalmente riesco a camminare. Avanzo a fatica, con la testa fuori dall'acqua respiro a pieni polmoni l'aria che odora di salsedine e polvere da sparo. Avanti, avanti, sempre avanti con il mio Garand sopra la testa... finalmente sono sulla spiaggia sotto una grandinata di piombo. Che strano, quando le pallottole ti sfiorano il viso sembrano il ronzio di un calabrone. Avanti, avanti, il comandante urla i suoi ordini... ma non è possibile andare avanti! E' un suicidio! Stanno cadendo tutti, stanno morendo tutti... tutti i miei compagni... è un incubo! Ti prego Dio, ti imploro, non ho mai fatto male a nessuno, io non posso morire! Non merito di morire. Non ora... ora no. Avanti, avanti, ancora avanti... avanzo con il coraggio della disperazione, della paura. Ora fermarsi sarebbe peggio... Aspetta, ecco aspetta... mi metto al riparo dietro un cavallo di frisia fatto con i binari della ferrovia, aspetta un attimo, un attimo solo... devo ricominciare a respirare normalmente oppure il mio cuore esploderà. Vorrei rimanere qua fino alla fine della guerra, al riparo. Ma i miei compagni vanno all'assalto, stanno morendo. Io non sono un vigliacco, ma ho paura, tanta paura. Anche il tenente è colpito, anche lui è caduto! Il sergente maggiore prende il comando, anche lui urla: avanti, avanti, avanti non vi fermate! Dio dammi la forza! Dammi il coraggio... Mi alzo e riparto di corsa, a pochi metri c'è una duna di sabbia che mi potrà riparare. Forza Charlie, forza! Ancora pochi metri e ci sei... improvvisamente qualcosa mi colpisce al petto con la forza di una martellata, arresta di colpo la mia corsa, mi fa cadere sulla sabbia. Ma che succede? Non sento dolore... la mia mano corre sotto la divisa, la ritraggo e la guardo... è rossa, piena di sangue. Il mio sangue. Sono stato colpito, no, no, no! Forza Charlie forza, non è niente, vedrai che non è niente. Ora ti verranno a salvare e ti cureranno in uno di quei candidi ospedali pieni di stupende infermiere. Tre pasti caldi al giorno e lenzuola pulite, che vuoi di più? Devi solo resistere, solo resistere... ora arrivano, tranquillo, ora vengono. Com'è morbida la sabbia e che bello è il cielo, quante nuvole ci sono, come corrono... proprio uguali a quelle sopra alle praterie del mio Missouri. Finalmente il mio cuore batte più lentamente... sempre più lentamente... adesso arrivano, non preoccuparti. Resisti, resisti, resisti... Che pace, che calma, non sento più niente, né spari, né scoppi, né urla... ho solo sonno, tanto sonno. Ma posso anche addormentarmi, mi troveranno lo stesso, Dio lo sa che io non posso morire, tante persone mi vogliono bene e mi aspettano a casa. Gli occhi si chiudono, le palpebre sono pesanti... dormi Charlie dormi, ora arriva l'infermiere... il mio cuore batte sempre più lentamente, sempre più piano… che pace, finalmente".
Nessuno verrà a prenderlo, Charlie morirà sulla spiaggia di Omaha Beach il 6 giugno 1944. Aveva 19 anni e... tanti sogni.
Nessuno verrà a prenderlo, Charlie morirà sulla spiaggia di Omaha Beach il 6 giugno 1944. Aveva 19 anni e... tanti sogni.
Foto sopra a sinistra: scattata dal fotografo Robert F. Sargent, U.S. Coast Guard, a bordo di un natante americano in operazione di sbarco truppe il 6 giugno 1944, di fronte a Omaha Beach. Foto sopra a destra: foto di proprietà del National Archives USA. Ritrae un soldato americano morto in primo piano ed altri militari USA in secondo piano. Omaha Beach, 6 giugno 1944.
Cimitero militare americano di Omaha Beach. Foto di Arrigo Francani, 2019.
Pagina pubblicata il 14 giugno 2020