Portalbera, Pavia, Italy. P-47 Thunderbolt
Il 30 luglio 1944 alle ore 11:00 decollano dodici aerei dalla base "Alto L.G." in Corsica; su uno di questi Thunderbolt P-47, il Serial Number 42-26673, della 12^ Air Force USA, si trova il second lieutnant Calvin S. Hain Jr., matricola 0-817933; lo scopo della missione: "Dive Bomb" sull'aera "K-25-27, Italy". Giunti sull'obiettivo gli aerei danno inizio al "carosello" per distruggere un ponte sul fiume Po. Gli aerei affondano in picchiata sull'obiettivo, sganciano il loro carico bellico e se ne vanno; la contraerea tedesca spara furiosamente contro gli intrusi, ma i primi aerei passano indenni; poi arriva Hain, uno degli ultimi a bombardare il manufatto, e la Flak, che nel frattempo aveva corretto il tiro, lo centra. Il motore del P-47 si spegne, per Hain c'è una sola soluzione: tentare un atterraggio forzato sui campi lungo il Po, dato che non ha quota sufficiente per lanciarsi col paracadute. La manovra riesce, ma una volta a terra l'aereo va a sbattere ancora troppo veloce contro degli alberi ed esplode, per il pilota non v'è scampo...
"30 luglio 1944, quando 'Pippo' cadde in riva al Po"
La segnalazione di questo incidente arriva da Alberto Magnani. Magnani ha già ricostruito con accuratezza il fatto e il suo saggio sull'aereo caduto a Portalbera, dal titolo "30 luglio 1944, quando 'Pippo' cadde in riva al Po", è stato pubblicato da "Bollettino della Società Pavese di Storia Patria" nel 2014. Qui di seguito è riportata integralmente la ricerca realizzata da Magnani. Il Grac ringrazia L'Autore e l'Editore per la gentile concessione.
Domenica 29 novembre 2015, Arrigo e Pierlino si recano a Portalbera per cercare informazioni sul fatto. Trovano diverse persone che indicano loro il "punto esatto" dell'impatto, un signore appena conosciuto si presta anche ad accompagnare i due ricercatori sul luogo, ma i metaldetectors, passati sui punti indicati, non segnalano alcun oggetto aeronautico. Dopo diverse ore di ricerca, prima ad ovest di Portalbera poi appena a sud della frazione San Pietro i due ricercatori buttano le carte; ma la partita continua e ritorneranno... Sotto alcune immagini della giornata.
Qui sotto gli emblemi dei reparti dai quali dipendevano il pilota 2nd. Lieut. Calvin S. Hain Jr., matricola 0-817933, ed il P-47 Thunderbolt, serial number 42-26373.
Advanced Landing Group "Alto"
Alto Air Base è stato durante l'ultima guerra mondiale un campo di volo temporaneo costruito dagli americani agli inizi del 1944 a nord-est della Corsica. Il 23 marzo del '44 arrivò ad Alto il 57th Figher Group con i suoi p-47 Thunderbolts. Da questa base i velivoli decollavano a pieno carico di carburante, bombe e munizioni per le mitraglie, raggiugevano la Valle del Po, trecento chilometri circa a nord, colpivano il bersaglio assegnato e rientravano. Il Thunderbold in questione, appartenente al 66th Fighter Squadron (soprannominato "Exterminators"), decollò da questa base la mattina del 30 luglio 1944 per andare a bombardare alcuni ponti sul fiume Po; per Calvin fu l'ultimo decollo...
Sotto un Thunderbolt in decollo dalla base di Alto, la cartina della Corsica e una foto aerea ripresa nell'estate del '44.
Sotto un Thunderbolt in decollo dalla base di Alto, la cartina della Corsica e una foto aerea ripresa nell'estate del '44.
Le immagini che seguono sono state riprese sull'aeroporto di Alto in Corsica durante la guerra. Alto fu la base da dove decollò il Thunderbolt precipitato a Portalbera. Le foto sono state tratte dal sito www.57thfightergroup.org
Missing Air Crew Reports
Qui sotto il MACR (Missing Air Crew Reports) relativo alla perdita del Thunderbolt in questione. Questa "relazione" veniva originata dai comandi dai quali dipendevano gli equipaggi e compilata in ogni suo settore al fine di avere un quadro netto della situazione. I "macr" avevano la classifica di segretezza (che è durata per parecchi decenni anche dopo guerra), ma oggi sono stati declassificati e possono essere facilmente consultati su "Fold3"...
Ritrovati i resti del bombardiere
20 febbraio 2016. Grazie agli amici Angelo Gruppi, Alberto Bailo e Natale Bailo, tutti di Portalbera, è stato possibile oggi il ritrovamento del punto di schianto del bombardiere americano precipitato nel '44. Angelo Gruppi, memoria storica di Stradella, aveva già dedicato un servizio su questo fatto sulla sua pagina facebook, dalla quale il Grac ha preso le foto del Ponte della Becca bombardato. Angelo ha guidato Arrigo e Pierlino sul posto e insieme hanno trovato il primo pezzo. Poi Alberto Bailo intercetta casualmente i due del Grac mentre stanno "spazzolando" l'area e subito si presta ad aiutare i ricercatori andando a chiamare suo zio Natale Bailo, testimone oculare del disastro aereo. Quando ritornano, il signor Natale racconta l'avvenimento come se fosse accaduto ieri, il caccia cadde proprio a poche centinaia di metri davanti alla sua casa. Natale era un bambino di dieci anni e "videoregistrò" l'accaduto in ogni particolare, tanto che a sentirlo raccontare si direbbe di un incidente successo ieri e non oltre settanta anni fa. Natale poi si mette su un punto del campo appena a sud della frazione San Pietro e dice: "Qui, cercate qui, è questo il punto esatto!" Subito dopo i metaldetectors gli danno ragione...
Sotto l'intervista al testimone Natale Bailo, le immagini della ricerca di oggi e dei reperti rinvenuti. Tra i pezzi ritrovati si notano alcune colate, che significano incendio dopo lo schianto, parti di lamierino di rivestimento, un bossolo della mitraglia di bordo 12,7 mm, una staffa di materiale ferroso con applicata una lamierina di alluminio riportante dei contatti elettrici. Nelle foto che seguono vi è anche raffigurata una piastra di materiale ferroso dalle dimensioni 80 per 70 centimetri, che serve attualmente come copertura ad un pozzetto in un giardino di San Pietro e che a detta di popolo dovrebbe essere stata parte del bombardiere.
Sotto l'intervista al testimone Natale Bailo, le immagini della ricerca di oggi e dei reperti rinvenuti. Tra i pezzi ritrovati si notano alcune colate, che significano incendio dopo lo schianto, parti di lamierino di rivestimento, un bossolo della mitraglia di bordo 12,7 mm, una staffa di materiale ferroso con applicata una lamierina di alluminio riportante dei contatti elettrici. Nelle foto che seguono vi è anche raffigurata una piastra di materiale ferroso dalle dimensioni 80 per 70 centimetri, che serve attualmente come copertura ad un pozzetto in un giardino di San Pietro e che a detta di popolo dovrebbe essere stata parte del bombardiere.
Il Ponte della Becca
Il Ponte della Becca (costruito nel 1910/12 sulla confluenza tra i fiumi Ticino e Po): nella prima immagine è ancora integro, nella seconda e terza foto come si presentava dopo il "trattamento" della 12th Air Force, nella quarta foto dopo la ricostruzione e riapertura avvenuta nel 1950.
12 marzo 2016. Arrigo e Pierlino hanno compiuto oggi un altro "rastrellamento" sul posto della caduta del Thunderbolt alla ricerca di nuovi reperti. Di seguito le immagini della ricerca ed il risultato della "caccia" di oggi...
Armor plate oval shaped
La gente del posto diceva bene: la piastra metallica del peso di 32 chili che copriva il pozzetto in un giardino di Portalbera era parte del velivolo precipitato il 30 luglio '44. Si tratta di una lastra antiproiettile d'acciaio montata a bordo del Thunderbolt a protezione del pilota. A riconoscerla come pezzo autentico è stato l'amico Alberto Bailo che l'ha "scoperta" sulla famosa fotografia dei tre ragazzi che posano sui rottami del velivolo abbattuto. Il Grac aveva tagliato la foto nella parte bassa, per ragioni di impaginazione, proprio dove giaceva la corazzatura di forma ovale. Di seguito si pubblica l'immagine intera dove si può notare la piastra adagiata in primo piano. A seguire altre foto della corazza con le misure rilevate. Alberto non s'è limitato a svelare il "mistero della piastra", ma ha anche donato la stessa al Grac. Ora verrà ripulita dalla ruggine e dallo smalto, per controllare se vi sono marchiature e per meglio preservarla. Dopo di che il Grac la metterà a disposizione di qualche istituzione pubblica per l'esposizione. I reperti più importanti finora ritrovati dal Grac sono stati donati al Museo della Resistenza di Sperongia (Morfasso, PC); ma sarebbe opportuno che fosse un'istituzione pavese a conservare questo residuo storico.