Ponte dell'Olio, Piacenza, Italy. P-47 Thunderbolt
"Il 7 novembre 1944, in una limpida mattinata di sole, toccò ancora a Ponte dell'Olio. C'era mercato; gente e bancarelle gremivano la piazza. Verso le 10,30 comparve una formazione di undici caccia bombardieri. Affiancati su tre righe, quasi ala contro ala, fecero un primo giro sul paese. Poi, tornando nel punto in cui si erano presentati, si misero uno dietro l'altro in fila indiana puntando in picchiata sulla stazione del trenino elettrico della SIFT. Sui binari sostava una carrozza. In meno di quindici secondi furono sganciate venti bombe. Mancarono completamente la stazione. Colpirono e distrussero il 'Casermone', una casa di abitazione a tre piani distante meno di cento metri dal presunto obiettivo. Gli abitanti avevano appena fatto in tempo a rifugiarsi nelle cantine che purtroppo non resistettero al crollo trasformandosi in celle della morte. Dalle macerie furono estratti tre corpi senza vita. Una quarta persona ebbe le gambe fratturate. La linea ferroviaria, che a Ponte dell'Olio aveva parecchi binari e scambi di manovra, rimase gravemente danneggiata. Uno dei bimotori, completata la picchiata sulla stazione, non era riuscito a riprendere quota e si era schiantato alla periferia del paese nei pressi di via del Molino, nel campo 'Bionda'..."
(Tratto da: "Piacenza, una città nel tempo", volume 2, di Roberto Mori e Lucia Galeazzi, Edizioni Tip.Le.Co., 1998)
(Tratto da: "Piacenza, una città nel tempo", volume 2, di Roberto Mori e Lucia Galeazzi, Edizioni Tip.Le.Co., 1998)
La ricerca di questo aereo nasce sull'imput di Buratti, poi con l'aiuto di Arrigo e Cristiano si giunge a ricostruire sommariamente l'avvenimento. In seguito si incontra una "memoria storica" di Ponte dell'Olio, Giancarlo Anselmi, e l'archivio su questo caso si arricchisce... Anselmi porta sul luogo il gruppo, ma le speranze di ritrovare reperti del velivolo vengono subito abbandonate in quanto l'area dell'avvenuto impatto è oggi coperta da edifici, cortili e strade. Per concludere questa ricerca al gruppo non rimaneva altro che ricostruire il caso "sulla carta", rintracciando cioè i documenti dell'epoca... Con molta pazienza e con l'aiuto determinante del professor Agostino Alberti del Gruppo Ricerca "AircrashPo" ed il suo team, il Grac è riuscito a recuperare le relazioni compilate dai comandi americani riguardanti l'incidente...
Il pilota, che fu protagonista del disastro, si chiamava Harris Donald M., 0820822, lieutenant. Volava in una formazione di undici velivoli a 11000 piedi sopra Ponte dell'Olio il mattino del 7 novembre 1944, il loro scopo era di distruggere gli impianti ferroviari, compreso il ponte sul Nure. I bombardieri iniziarono il "carosello" di routine per svolgere il lavoro... Donald, seguendo il leader, iniziò un'affondata in direzione del ponte ferroviario, al termine della quale, però il suo aereo "sbandò" a sinistra poi a destra e quindi diritto con circa 10 gradi di planata andò ad infilarsi, qualche centinaio di metri a sud del ponte, vicino all'alveo destro del torrente, in un campo detto "della Bionda", esplodendo...
Qui sotto l'intervista a Giancarlo Anselmi sull'episodio di guerra in questione. Intervista di Luigi Buratti
Il pilota, che fu protagonista del disastro, si chiamava Harris Donald M., 0820822, lieutenant. Volava in una formazione di undici velivoli a 11000 piedi sopra Ponte dell'Olio il mattino del 7 novembre 1944, il loro scopo era di distruggere gli impianti ferroviari, compreso il ponte sul Nure. I bombardieri iniziarono il "carosello" di routine per svolgere il lavoro... Donald, seguendo il leader, iniziò un'affondata in direzione del ponte ferroviario, al termine della quale, però il suo aereo "sbandò" a sinistra poi a destra e quindi diritto con circa 10 gradi di planata andò ad infilarsi, qualche centinaio di metri a sud del ponte, vicino all'alveo destro del torrente, in un campo detto "della Bionda", esplodendo...
Qui sotto l'intervista a Giancarlo Anselmi sull'episodio di guerra in questione. Intervista di Luigi Buratti
Di seguito i documenti reperiti sul caso del pilota deceduto a Ponte dell'Olio il 7 novembre 1944...
I "torchietti" di Ponte dell'Olio
Dopo l'incidente il velivolo fu preso in custodia dai partigiani. Dall'aereo tolsero le parti belliche ancora funzionanti o riparabili. I partigiani chiesero all'Officina Conti di Ponte dell'Olio di rimettere in funzione una mitraglia, cose che Conti fece ed al termine della riparazione ci fu pure una sequenza di spari eseguiti nell'alveo del Rio San Giorgio per "certificare" il "collaudo"... Il Conti acquistò poi dai partigiani i resti del bombardiere e dopo aver fuso i metalli ne ricavò, con l'aiuto dei suoi dipendenti dalle mani abilissime, dei torchi per fare la pasta in casa. Per una famiglia, possedere uno strumento simile, a quel tempo, era una vera benedizione, "piovuta dal cielo"... Sotto le foto di un "torchietto" originale del 1944 (collezione R.B.).