Cà Bassano di Groppo Visdomo, (PC). P47 Thunderbolt
Il P-47 Thunderbolt era un caccia bombardiere costruito dalla Republic Aviation Company ed ha iniziato a volare nel 1941 al servizio degli United States Army Air Force. Successivamente fu anche al servizio della Royal Air Force e della French Air Force. Ne furono costruiti circa sedicimila esemplari in varie versioni. E' stato il monomotore più grande e pesante durante la seconda guerra: lunghezza 11 metri, apertura alare 12,40, altezza 4,47, peso max al decollo 80 quintali. Volava alla velocità massima di 700 kh con una tangenza di circa 13000 metri e con un'autonomia massima, con i serbatoi supplementari, di 3000 km, 3500 nella versione P-47N. Era armato con otto mitragliatrici da 12,7mm. Equipaggio formato dal solo pilota.
Inizio della ricerca
La fonte della notizia è pervenuta da Antonio Bergonzi dei Quarantini di Groppovisdomo, che all'epoca lavorava in miniera a Montechino. Il giorno dell'incidente era sul cantiere a Montechino e vide aerei volare nel cielo sopra la valle del Riglio, poi si accorse che uno di questi faceva fumo e poco dopo precipitò in direzione Breda di Sotto, vicino al torrente, causando un enorme fragore. Finito il turno di lavoro il Bergonzi si recò sul posto per curiosare e così fecero in molti... Antonio dice che l'incidente accadde sul finire di dicembre 1944.
L'equipaggio costituito dal solo pilota, chi dice inglese chi americano, si lanciò col paracadute ed atterrò senza conseguenze. Secondo testimonianze dei vecchi del luogo, riportate da Casaliggi Pierino di Ca Bassano di Groppovisdomo, il pilota, una volta atterrato incolume, si avvicinò con pistola spianata fino alle case di Ca Bassano. Alcuni abitanti lo scorsero e chiamarono subito uno del posto che aveva lavorato in Inghilterra e poteva quindi fare da interprete. La gente del posto preparò qualcosa da mangiare per il pilota ed egli "divorò" subito quel cibo con grande entusiasmo e gratitudine. Poco dopo arrivarono i partigiani che lo condussero via... I resti dell'aereo furono recuperati da elementi repubblichini aiutati da gente del loco che con le "lese" (slitte trainate da buoi) trasportarono i resti fin sulla strada principale, poi con autocarri il relitto raggiunse Gropparello. Non tutti i resti furono però requisiti dalle autorità, gli abitanti dei villaggi vicini arrivarono per primi sulla "preda", attirati dal boato della caduta, e riuscirono a sottrarre lamiere e parti del motore, longheroni ecc. Con l'inventiva contadina e l'estremo bisogno di tutto, i resti asportati furono trasformati in attrezzi utili per la casa: coperchi per pentole dalle lamiere delle ali, zappe da parti del motore ecc. L'aeroplano caduto a Case Bassano potrebbe essere un P47.
L'equipaggio costituito dal solo pilota, chi dice inglese chi americano, si lanciò col paracadute ed atterrò senza conseguenze. Secondo testimonianze dei vecchi del luogo, riportate da Casaliggi Pierino di Ca Bassano di Groppovisdomo, il pilota, una volta atterrato incolume, si avvicinò con pistola spianata fino alle case di Ca Bassano. Alcuni abitanti lo scorsero e chiamarono subito uno del posto che aveva lavorato in Inghilterra e poteva quindi fare da interprete. La gente del posto preparò qualcosa da mangiare per il pilota ed egli "divorò" subito quel cibo con grande entusiasmo e gratitudine. Poco dopo arrivarono i partigiani che lo condussero via... I resti dell'aereo furono recuperati da elementi repubblichini aiutati da gente del loco che con le "lese" (slitte trainate da buoi) trasportarono i resti fin sulla strada principale, poi con autocarri il relitto raggiunse Gropparello. Non tutti i resti furono però requisiti dalle autorità, gli abitanti dei villaggi vicini arrivarono per primi sulla "preda", attirati dal boato della caduta, e riuscirono a sottrarre lamiere e parti del motore, longheroni ecc. Con l'inventiva contadina e l'estremo bisogno di tutto, i resti asportati furono trasformati in attrezzi utili per la casa: coperchi per pentole dalle lamiere delle ali, zappe da parti del motore ecc. L'aeroplano caduto a Case Bassano potrebbe essere un P47.
La scoperta dei resti dell'aereo sul greto del Riglio
Il 26 novembre 2011, Arrigo, Cristiano e Pierlino, accompagnati da Antonio, si recano a Case Bassano dove incontrano Pierino che spiega loro la strada per raggiungere il luogo esatto della caduta. Qui sotto alcune fotografie della ricerca e dei pezzi ritrovati nell'area dove ebbe luogo l'impatto del velivolo...
Coperchi per pentole dalle lamiere del velivolo
Le foto sotto raffigurano un coperchio per pignatta, ricavato dalle lamiere del velivolo precipitato, usato per decenni nel piccolo villaggio... si noti il manico ottenuto piegando opportunamente una piccola tubatura di bordo... (concessione Pierino Casaliggi)
I giovani ricercatori
21 luglio 2013, Arrigo e Pierlino hanno accompagnato sul luogo dell'incidente un gruppetto di giovani "esploratori" e condiviso con loro le emozioni della prima ricerca...
La terza esplorazione
4 maggio 2014: un'altra "ispezione" per recuperare pezzi immatricolati, necessari all'identificazione del tipo di aereo, è stata condotta oggi da Arrigo e Pierlino con buonissimi frutti. Ora si spera che confrontando queste matricole e punzonature con i testi "nomenclatori" si riesca a risalire al velivolo (che si stima essere un P-47 Thunderbold) e quindi al pilota, al reparto, al tipo di missione ecc. Qui sotto il ricco raccolto di oggi...
Identificati pilota e velivolo
28 settembre 2014. Di questo velivolo non si è mai trovato traccia negli archivi dei siti americani che trattano l'argomento, finché qualche giorno fa, dopo aver "risolto il caso" dell'aereo caduto a Padri, che si dava per certo fosse un P-47 Thunderbolt americano, il Grac ha scoperto che il documento che stava cercando, era già in suo possesso. Infatti, si dava per scontato che il documento "10952" appartenesse al velivolo precipitato a Padri di Bettola; ma quando, a seguito di ritrovamenti di nuove parti dello stesso, si scoprì che non potevano appartenere ad un P-47 bensì ad uno Spitfire, è stato naturale, allora, pensare che tale relazione potesse riguardare l'aereo caduto a Case Bassano. Molte cose iniziavano a coincidere: i reperti rinvenuti a Case Bassano erano tutti compatibili con l'appartenenza ad un caccia bombardiere P-47; la zona indicata sul documento 10952 si trovava solamente a qualche miglio a nord del punto di schianto individuato a Case Bassano (se si considera che l'area della caduta indicata venne determinata da un altro pilota in volo lo stesso giorno, in condizioni estreme: pochi secondi per fare il punto, quota elevata per sicurezza, solo carta e bussola come mezzi di rilevamento e l'eccitazione che accompagna un volo di guerra, si può bene accettare un errore di qualche miglio...). Inoltre, nella sua relazione il tenente Edmond A. Jung, capo formazione di quel giorno, che seguì dal suo aereo l'evento, dice che Thomas toccò terra in una zona dove erano case sparse ed un minuscolo villaggio: questo non poteva che rinforzare la tesi di Case Bassano e d'intorni. In ultimo, il testimone che assistette all'incidente, Antonio Bergonzi dei Quarantini, riparlando del fatto, ha aggiunto particolari determinanti: "Ricordo che cadde nel pomeriggio, si incendiò e qualche giorno dopo, nevicò abbondantemente...". L'orario della caduta stimata è giustappunto nel pomeriggio. Sul luogo dell'incidente sono state trovate delle colate di metalli che attestano l'incendio e la nevicata abbondante, ricordata dal Bergonzi, è avvenuta tra la notte del 5 e 6 gennaio 1945. L'aereo indicato sul documento americano "10952" riporta il 3 gennaio come giorno dell'incidente. Tutti questi elementi e le informazioni coincidenti fanno credere che si tratti del Thunderbolt 42-28036.
Riguardo la grande nevicata si sono confrontati i seguenti testi:
"Figli di nessuno" di Giuseppe Prati, Piacenza 1980. E si legge:
" Morfasso, 5 gennaio 1945... nessun segno di quello che sta per capitare... tempo buono ma nel pomeriggio il cielo si fece plumbeo... aria di neve... a mezzanotte nevicava che non si vedeva ad un metro... la bufera di venerdì notte, 5 gennaio, ne rese vano l'approntamento... il pattugliamento sulla strada di Bettola e di Obolo quella notte si effettuò solo fin verso mezzanotte per l'imperversare della tormenta di neve... all'alba un metro di neve..."
"Nella bufera della Resistenza" di Angelo Porro e Domenico Ponzini, Piacenza 1985:
"... ai primi di gennaio la macchina del rastrellamento riprese la sua marcia... seguirono giorni di terrore, resi ancora più brutti dall'abbondante nevicata che raggiunse un metro e venti, per cui ogni strada era ostruita ed era impossibile fuggire..."
"Storia della resistenza nel piacentino" di A. La Rosa, Piacenza 1985:
"... il 6 gennaio due divisioni mongole naziste venivano lanciate contro le residue forze partigiane in un secondo grande rastrellamento... questa volta il poderoso attacco fu sferrato contemporaneamente contro tutte le posizioni partigiane... furono con ogni probabilità le abbondanti nevicate del 4 e del 5 gennaio a determinare il comando germanico l'attacco contro i ribelli, che con la neve sarebbero stati facile preda..."
Riguardo la grande nevicata si sono confrontati i seguenti testi:
"Figli di nessuno" di Giuseppe Prati, Piacenza 1980. E si legge:
" Morfasso, 5 gennaio 1945... nessun segno di quello che sta per capitare... tempo buono ma nel pomeriggio il cielo si fece plumbeo... aria di neve... a mezzanotte nevicava che non si vedeva ad un metro... la bufera di venerdì notte, 5 gennaio, ne rese vano l'approntamento... il pattugliamento sulla strada di Bettola e di Obolo quella notte si effettuò solo fin verso mezzanotte per l'imperversare della tormenta di neve... all'alba un metro di neve..."
"Nella bufera della Resistenza" di Angelo Porro e Domenico Ponzini, Piacenza 1985:
"... ai primi di gennaio la macchina del rastrellamento riprese la sua marcia... seguirono giorni di terrore, resi ancora più brutti dall'abbondante nevicata che raggiunse un metro e venti, per cui ogni strada era ostruita ed era impossibile fuggire..."
"Storia della resistenza nel piacentino" di A. La Rosa, Piacenza 1985:
"... il 6 gennaio due divisioni mongole naziste venivano lanciate contro le residue forze partigiane in un secondo grande rastrellamento... questa volta il poderoso attacco fu sferrato contemporaneamente contro tutte le posizioni partigiane... furono con ogni probabilità le abbondanti nevicate del 4 e del 5 gennaio a determinare il comando germanico l'attacco contro i ribelli, che con la neve sarebbero stati facile preda..."
La brutta avventura di "RED 2"
Il 2nd Lieut. Thomas Clarence Mc Clellan, nominativo per questa missione "RED 2", serial number 0-710202, appartenente alla 12^ Air Force, 86°th Fighter Group, 527th Fighter Squadron, decolla da Pisa il 3 gennaio 1945 alle 14:50 diretto a Calcinato in provincia di Brescia col compito di bombardare e mitragliare il ponte ferroviario e quello stradale. Vola a bordo del caccia bombardiere P-47D 23RA, serial number 42-28036, il nikname dell'aeromobile è "DAL" sul lato sinistro della cappottatura e "ROSIE" sul lato destro della stessa. Su entrambi i lati della fusoliera è riportato "83". Raggiunge l'obiettivo insieme ad altri otto velivoli, ma dopo poco, via radio, annuncia che il suo motore ha dei seri problemi. Il leader della formazione decide di assistere Thomas ed insieme rivolgono la prua a sud con l'intento di raggiungere al più presto i territori amici, che cominciano sugli Appennini presidiati dai partigiani. Raggiunto le prime montagne a sud di Piacenza, nella Val Riglio, il velivolo di Thomas non mantiene più la linea di volo e lui è costretto a lanciarsi col paracadute, che si apre subito e gli permette di toccar terra senza danni, poco distante dal suo velivolo che già si era schiantato. Poi dirigerà la sua marcia verso il piccolo villaggio, arrivando, pistola in pugno, a Case Bassano come scritto sopra... dove sarà preso in consegna dai partigiani che lo scorteranno, attraverso mille peripezie, tra le montagne gelide ed innevate, per settimane, incontrando altri tre aviatori americani "custoditi" da altre formazioni partigiane, fino a raggiungere i suoi compagni d'arme a Massa il 15 febbraio 1945.
Notizie dal Web
"Clarence McClellan Thomas was born in Arkansas, on 19 January 1924, the son of Woodlief Atha Thomas and Ethie Maye McClellan Thomas. He graduated from High School in 1941, and went on to the University of Arkansas, at Fayetteville. Months into his first year of college, Pearl Harbor was attacked, and after completing his first year, he enlisted in the U.S. Army Air Corps, on 26 October 1942. He was sent for training, commissioned as a Second Lieutenant, became a Pilot of P-47 Fighter Aircraft, and was assigned to the 12th Air Force, 86th Fighter Group, 527th Fighter Squadron, stationed in the Mediterranean Theater of Operations (MTO). The 86th Fighter Group in March through May of 1943, moved to North Africa and trained until July, then began combat with the Twelfth Air Force. They were engaged primarily in close support of ground forces, with the group moving forward to bases in Sicily, Italy, Corsica, France, and Germany as the battle line changed. Patrol and interdictory missions were also flown. A-36, P-40, and P-47 aircraft were used to attack convoys, trains, ammunition dumps, troop and supply columns, shipping, bridges, rail lines, and other objectives. The 86th Fighter Group participated in the softening up of Sicily and supported the invasion by Seventh Army in July of 1943, and provided cover for the landings at Salerno in September of that year. The Group assisted the Allied advance toward Rome during Jan-Jun 1944. They supported the invasion of Southern France in Aug 1944, and worked to take out enemy communications in northern Italy from Sep 1944 to April 1945.
They attacked enemy transportation in Germany during April and May 1945. On 03 January 1945, during a bombing and strafing mission on the Rail Road Bridge at Calcinto, Italy, 2nd Lt. Clarence McClellan Thomas' plane, P-47D23RA; Serial Number: 42-28036, developed engine trouble. Sputtering and losing altitude, Lt. Thomas' only option was to bail out, which he did successfully. The plane crashed and burned while he parachuted to the ground, one mile southeast of Ponte Dell Olio, Italy and some 14 miles South of Piacenza, Italy. Deep in Enemy Territory, Lt. Thomas evaded capture by the Germans, and was aided by the Italian Partisans. Behind the Enemy lines, he met up with three other "downed" U.S. Airmen, who were also being assisted by the Italian Partisans. After many harrowing weeks, of traversing through deep snow, freezing temperatures, in the mountainous terrain, and dodging German troops, at every turn, the four U.S. Airmen, together, crossed the lines into Friendly Territory near Massa, Italy, on 15 February 1945. After his World War II Service, Clarence McClellan Thomas resumed his life, marrying Miss Emma Lou Atherton, and he went back to College at the University of Arkansas, to pursue his degree. By the end of his College Eduaction, he was a Certified Public Accountant, and an Attorney. He became the proud Father of 2 sons and a daughter. After a Courageous Battle with Cancer, His short life ended on 29 August 1959. He was just 35 years old." (From: http://www.findagrave.com)
They attacked enemy transportation in Germany during April and May 1945. On 03 January 1945, during a bombing and strafing mission on the Rail Road Bridge at Calcinto, Italy, 2nd Lt. Clarence McClellan Thomas' plane, P-47D23RA; Serial Number: 42-28036, developed engine trouble. Sputtering and losing altitude, Lt. Thomas' only option was to bail out, which he did successfully. The plane crashed and burned while he parachuted to the ground, one mile southeast of Ponte Dell Olio, Italy and some 14 miles South of Piacenza, Italy. Deep in Enemy Territory, Lt. Thomas evaded capture by the Germans, and was aided by the Italian Partisans. Behind the Enemy lines, he met up with three other "downed" U.S. Airmen, who were also being assisted by the Italian Partisans. After many harrowing weeks, of traversing through deep snow, freezing temperatures, in the mountainous terrain, and dodging German troops, at every turn, the four U.S. Airmen, together, crossed the lines into Friendly Territory near Massa, Italy, on 15 February 1945. After his World War II Service, Clarence McClellan Thomas resumed his life, marrying Miss Emma Lou Atherton, and he went back to College at the University of Arkansas, to pursue his degree. By the end of his College Eduaction, he was a Certified Public Accountant, and an Attorney. He became the proud Father of 2 sons and a daughter. After a Courageous Battle with Cancer, His short life ended on 29 August 1959. He was just 35 years old." (From: http://www.findagrave.com)
Gli emblemi di reparto di "Red-2" e "DAL" - "ROSIE"
Qui sotto gli stemmi dei reparti di volo dai quali dipendevano Thomas e il Thunderbolt
Missing Air Crew Reports
Qui di seguito si riporta la relazione integrale redatta nei giorni successivi al fatto dai comandi americani dai quali dipendevano il pilota ed il velivolo, comprensiva del formulario compilato da Thomas in un secondo tempo...
Ancora un "rastrellamento"
08 ottobre 2014. Reperti rinvenuti oggi da Arrigo e Pierlino...
Buone nuove dagli Stati Uniti
01 aprile 2015. Sarah, che vive nell'Iowa (Stati Uniti), mentre naviga su internet, per effettuare delle ricerche sul suo albero genealogico, si imbatte in questa pagina e... riconosce lo zio Thomas. Scrive subito al Grac e mette a disposizione un documento straordinario: il diario che il 2nd Lieut. Thomas Clarence Mc Clellan scrisse dal giorno del suo incidente (3 gennaio 1945) fino al giorno del rientro al suo reparto dislocato al tempo in Toscana (15 febbraio 1945). Thomas racconta dei personaggi incontrati, dei posti (Case Bassano di Groppovisdomo, Prato Barbieri, Morfasso, Bore, Metti, la Valle del Ceno ecc), dei momenti di grande eccitazione (a Metti erano nascosti insieme ai partigiani in uno stretto nascondiglio sotto il pavimento e sopra sentivano parlare in tedesco...), fino al ricongiungimento con i "suoi", dopo decine di giorni trascorsi spesso in modo rocambolesco... Sarah dice di aver anche delle immagini dello zio Thomas e che presto le invierà...
Grazie infinite Sarah!
Grazie infinite Sarah!
Il diario di Thomas
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"Arkansas Gazette"
Sarah ha inviato anche l'articolo che apparve sul quotidiano locale al rientro a casa di Thomas...
"Arkansas Gazette"
Little Rock
Sunday April 8, 1945
Back After Escape From Nazi Lines
First Lt. Clarence M. Thomas, aged 21, son of Mr. and Mrs. Woodlief A. Thomas of 1918 West Twenty-second street, who spent 43 days walking from behind enemy lines in North Italy, arrived in Little Rock on a 21-day leave Thursday.
Lieutenant Thomas, a fighter pilot who was reported missing in action January 3, was forced to bail out of his plane because of engine failure about 100 miles behind the German lines. Of his 43-day hike back to safety, he is allowed only to say that "Italian mountains are high and steep and the snow is deep." He said he found it almost impossible to obtain food.
Given Two Honors.
He received the Air Medal from Maj. Gen. John G. Cannon, commanding general of the 12th Air Force. He also wears the Flying Boot, decoration worn only by airmen who have parachuted behind enemy lines and walked back to safety. He is a member of the Caterpillar Club, composed of men who have had to bail out in an emergency.
Lieutenant Thomas, who was wearing a British uniform when he returned to safety, observed his 21st birthday in January behind enemy lines. He received his promotion to first lieutenant when he reached his unit.
Brother Killed.
His sister, Mrs. Lois Thomas Wall, and her daughter, Jerralyn of Houston, Tex., flew here to greet him. His brother, First Lt. Woodlief A. Thomas Jr. was killed in action in North Africa March 8, 1943. Previously Lt. Woodlief Thomas had bailed out behind enemy lines and returned to safety."
Little Rock
Sunday April 8, 1945
Back After Escape From Nazi Lines
First Lt. Clarence M. Thomas, aged 21, son of Mr. and Mrs. Woodlief A. Thomas of 1918 West Twenty-second street, who spent 43 days walking from behind enemy lines in North Italy, arrived in Little Rock on a 21-day leave Thursday.
Lieutenant Thomas, a fighter pilot who was reported missing in action January 3, was forced to bail out of his plane because of engine failure about 100 miles behind the German lines. Of his 43-day hike back to safety, he is allowed only to say that "Italian mountains are high and steep and the snow is deep." He said he found it almost impossible to obtain food.
Given Two Honors.
He received the Air Medal from Maj. Gen. John G. Cannon, commanding general of the 12th Air Force. He also wears the Flying Boot, decoration worn only by airmen who have parachuted behind enemy lines and walked back to safety. He is a member of the Caterpillar Club, composed of men who have had to bail out in an emergency.
Lieutenant Thomas, who was wearing a British uniform when he returned to safety, observed his 21st birthday in January behind enemy lines. He received his promotion to first lieutenant when he reached his unit.
Brother Killed.
His sister, Mrs. Lois Thomas Wall, and her daughter, Jerralyn of Houston, Tex., flew here to greet him. His brother, First Lt. Woodlief A. Thomas Jr. was killed in action in North Africa March 8, 1943. Previously Lt. Woodlief Thomas had bailed out behind enemy lines and returned to safety."
Il figlio del 2nd Lieut. Thomas Clarence Mc Clellan a Case Bassano
Il 10 luglio 2018 Woodlief Thomas, figlio del pilota arrivato a Case Bassano col paracadute il 3 gennaio 1943, è venuto dall'Arkansas per visitare il luogo dove ebbe inizio l'avventura del suo babbo durante la Seconda Guerra Mondiale. Luigi, Arrigo e Pierlino del Grac hanno accompagnato Woodlief e i suoi famigliari sul luogo. Sono stati momenti di vera emozione per tutti. Sotto alcune immagine della visita.
La stampa locale
Il quotidiano di Piacenza "Libertà" e la TV locale "Telelibertà" hanno dato ampio risalto all'evento con due pagine sul giornale e un resoconto in TV. I servizi sono sati pubblicati il giorno 12 luglio 2018 entrambi firmati dal giornalista Luigi Destri.