San Rocco di Busseto, Parma, Italy. P-51 Mustang
Il P-51 Mustang ha compiuto il primo volo nel 1940; è stato costruito dalla North American in oltre 15.000 esemplari, in decine di versioni; come per ogni altro velivolo venivano apportate modifiche, a volte anche significative, su suggerimento dei piloti e degli specialisti dei reparti di volo che lo impiegavano. Aveva una lunghezza di circa dieci metri e un'apertura alare di undici; l'altezza di quattro metri e il peso al decollo di oltre cinquanta quintali. Volava alla velocità di 700 k/h e aveva un'autonomia di quasi 4000 chilometri. Poteva raggiungere i 12000 metri. Era armato con sei mitragliatrici calibro 12,7 e due bombe da 227 kg. Poteva montare anche una razziera che portava otto missili da 27 kg ciascuno. A seguito del suo impiego in battaglia è risultato uno dei migliori caccia del conflitto, aveva potenza, velocità, autonomia e maneggevolezza superiori agli altri monoposto impiegati nel conflitto.
La notizia
Il Grac è venuto a conoscenza di questo incidente tramite il signor Edmondo Faroldi, classe 1935, di San Rocco di Busseto. Edmondo ha contattato Arrigo e gli ha raccontato il fatto del quale fu testimone quando era un bimbetto. Edmondo udì il frastuono del caccia in avaria e vide il pilota scendere col paracadute, mentre l'aereo si sfracellava più lontano in un campo in località Fossa. Insieme ai suoi coetanei raggiunsero il luogo dell'incidente e rovistarono pericolosamente tra le macerie del velivolo appena distrutto. Edmondo scorse un oggetto che gli sembrava interessante e decise di portarselo a casa come ricordo dell'evento eccezionale.
Poco dopo sul posto arrivarono i tedeschi e i fascisti da Busseto. Il pilota atterrò vicino a una fattoria poco distante dal relitto e fu subito nascosto sotto un mucchio di fieno per occultarlo alla vista dei tedeschi che pattugliavano l'area alla ricerca dell'equipaggio. Quando le acque ridiventarono quiete il contadino avvisò l'americano che così potè fuggire in direzione sud, verso le colline, dove avrebbe trovato l'accoglienza degli amici partigiani.
L'oggetto che Edmondo raccolse quel giorno lo ha ancora e lo ha messo a disposizione del Grac per poterlo fotografare. Si tratta di una cine-macchina fotografica montata a bordo degli aerei per le riprese degli obiettivi, in specifico è la "Army Aircraft Camera, Tipy N-6", di costruzione americana. Molte delle foto scattate durante il secondo conflitto mondiale furono riprese con questo tipo di macchina fotografica. Nelle foto sotto la fotocamera in questione vista da ogni lato.
Poco dopo sul posto arrivarono i tedeschi e i fascisti da Busseto. Il pilota atterrò vicino a una fattoria poco distante dal relitto e fu subito nascosto sotto un mucchio di fieno per occultarlo alla vista dei tedeschi che pattugliavano l'area alla ricerca dell'equipaggio. Quando le acque ridiventarono quiete il contadino avvisò l'americano che così potè fuggire in direzione sud, verso le colline, dove avrebbe trovato l'accoglienza degli amici partigiani.
L'oggetto che Edmondo raccolse quel giorno lo ha ancora e lo ha messo a disposizione del Grac per poterlo fotografare. Si tratta di una cine-macchina fotografica montata a bordo degli aerei per le riprese degli obiettivi, in specifico è la "Army Aircraft Camera, Tipy N-6", di costruzione americana. Molte delle foto scattate durante il secondo conflitto mondiale furono riprese con questo tipo di macchina fotografica. Nelle foto sotto la fotocamera in questione vista da ogni lato.
La ricerca e il ritrovamento
Successivamente Arrigo trova un altro testimone oculare del fatto: Luigi Bisagni, nato a Besenzone nel 1930 e che all'epoca del fatto abitava con i suoi genitori in una cascina a San Rocco di Busseto. Il Grac concorda un'intervista con il signor Bisagni sul luogo dell'incidente. Il giorno 17 ottobre 2017 Bisagni accompagna Arrigo e Pierlino sul luogo dello schianto e racconta quanto vide. Dopo le indicazioni precise di Luigi i due ricercatori accendono gli strumenti e in poco tempo certificano la veridicità di quanto detto dal Bisagni, trovando numerosi reperti aeronautici e una pallotola calibro 12,7*. Il luogo è questo e le stime di Luigi sono perfette, infatti tutti i pezzi sono stati ritrovati su una striscia di terreno lunga circa duecento metri e larga una cinquantina. Sotto la video intervista che Bisagni ha rilasciato al Grac, le foto dei luoghi e quelle dei reperti ritrovati.
* Seppur trascorsi oltre settant'anni, alcuni tipi di proiettili (esempio i perforanti, che al loro interno hanno dell'esplosivo) possono essere ancora molto pericolosi anche oggi. Il Grac segue questa regola: in caso di ritrovamenti di pallotole: li fotografa e poi, con cautela, li risotterra sul posto ad una maggior profondità.
* Seppur trascorsi oltre settant'anni, alcuni tipi di proiettili (esempio i perforanti, che al loro interno hanno dell'esplosivo) possono essere ancora molto pericolosi anche oggi. Il Grac segue questa regola: in caso di ritrovamenti di pallotole: li fotografa e poi, con cautela, li risotterra sul posto ad una maggior profondità.
La macchina fotografica
Sotto le immagini della macchina cine-fotografica americana, "Army Aircraft Camera, Tipy N-6", ritrovata sul luogo dell'incidente da Edmondo.
Considerazioni
Al momento di questo velivolo non si son trovati documenti e tanto meno si conosce il nome del pilota. Si penserebbe ad un P-51 Mustang in quanto concordano almeno quattro elementi: era un monoposto, era armato con mitraglie da 12,7 mm di calibro, le lamiere rinvenute sono colorate verde oliva da un lato e grigio scuro dall'altro (come nel P-51 versione B) e montava il tipo di macchina fotografica di cui sopra, come pochi altri caccia, ad esempio il Curtiss P-40, ma era meno diffuso. I reperti ritrovati fino a oggi non permettono una stima più precisa; ma le ricerche proseguono e si spera di arrivare a conoscere con esattezza il tipo d'aereo e aggiungere anche il nome del pilota.