Pinocchio, Cenerentola e Cappuccetto Rosso in Val Vezzeno
di Giuseppe Zurla
di Giuseppe Zurla
Bersani è una piccola frazione a circa tre chilometri da Gropparello sulla provinciale che va a Velleia Romana, la strada vi s’inerpica con diversi tornanti e arriva sul crinale che divide la Val Vezzeno dalla Val Chero. Il borgo ha case ben esposte, in fila indiana, come se ognuna volesse affacciarsi per avere la sua parte di panorama. Tutto attorno dolci colline con macchie di boschetti dove ogni tanto s’intravede qualche filare di Besegano, l’uva da tavola che all’inizio del secolo scorso la faceva da padrona non solo sui mercati piacentini. Era il prodotto di punta dell’economia agricola della valle e se ne producevano diverse centinaia di tonnellate. Ora ne sopravvive una modestissima quantità che viene esibita all’annuale festa dell’uva come un cimelio storico, un omaggio alle tradizioni. Come Gropparello anche Bersani ed altri nuclei abitati hanno subito nell’ultimo dopoguerra una massiccia emigrazione e ora vi dimorano stabilmente non più di una ventina di persone. Il progressivo svuotamento mortifica e intristisce la bellezza dei luoghi ma ora, finalmente, c’è una novità, qualcosa si sta muovendo. Un gruppo di giovani volenterosi e di talento coordinati dal pittore Fausto Chittofrati, che da diversi anni ha dimora proprio in riva al Vezzeno, sono i primi artefici di un’iniziativa atta a portare il paese in primo piano. Il progetto è quello di dipingere sulle facciate delle case i personaggi delle vecchie fiabe. E’ stata un’idea vincente riproporre queste storie che ognuno si porta dentro dall’infanzia e che continuano a piacere ad ogni età. Il lavoro è cominciato l’anno scorso superando difficoltà burocratiche e qualche diffidenza caratteriale tipica delle zone montane. Prezioso è stato il lavoro di due signore residenti, Milla Risoli e Marisa Magnani che, grazie alle loro entrature sono riuscite ad appassionare gli abitanti e a convincerli della bontà del progetto. Una volta fatto il primo passo, è stato un plebiscito, in parecchi hanno aderito alla grande con entusiasmo mettendo praticamente tutto il paese a disposizione. Per ora il gruppo è formato, oltre dal già citato Chittofrati, da Piera Marchioni, Kevin Nicolosi, Carla Piazza e Zoncati; ma si aspettano nuove collaborazioni, perché le facciate da dipingere sono veramente tante. Con la prossima primavera hanno assicurato la partecipazione alcuni pittori piacentini, i ragazzi del Liceo Artistico Cassinari, e persino alcuni Writers. Ci hanno descritto la tecnica. Si prepara la superficie con resine acriliche poi si stende del bianco avente la funzione di lavagna, indi si passa all’opera vera e propria. Quando il dipinto è ben asciutto, per ultimo, si stende una vernice trasparente a scopo protettivo. Ne abbiamo viste otto finite quasi completamente con risultati a dir poco eccezionali. Il paese ne è stato rivitalizzato, il colore ha preso facilmente il sopravvento la dove erano solo muri smorti segnati dalle intemperie. E’ stato molto bello girare un angolo e trovarsi davanti il pifferaio di Hamelin, i ragazzi volanti di Peter Pan alla ricerca dell’isola che non c’è, per venire poi al classico del Collodi con Pinocchio il gatto e la volpe. C’è anche una grande parete occupata da Cappuccetto rosso e il lupo così veritiero tanto che i bambini più piccoli vi s’accostano con timore e poi infine osano toccarlo. Un’iniziativa lodevole che merita i più sentiti complimenti. Vorrei aggiungere una considerazione. Solo le vecchie case dei contadini sono adatte a ricevere la poesia di una fiaba. Sono piccole ma essenziali, ben proporzionate, attaccate l’una alle altre e hanno sul davanti un’aia comune dove alla sera le persone si radunavano sostanzialmente per onorare il vicinato, commentare i fatti del giorno e recitare le preghiere dell’Angelus. Operazioni che sanno di amicizia e solidarietà desuete in questi tempi e men che meno possibili nelle residenze delle nuove lottizzazioni, con fabbricati funzionali ma anonimi e per lo più circondati da cancellate atte a rinchiudere chi vi abita e respingere tutti gli altri. Questi sono i sentimenti che mi hanno ispirato le visioni delle fiabe dei Bersani e,almeno per un po’, mi hanno fatto riscoprire il bambino che è ancora in me. Ringrazio tutti gli artisti che hanno saputo farmi provare queste emozioni e a chi ha avuto la pazienza di leggere queste righe consiglio vivamente di andare a Bersani. Per vedere quei piccoli capolavori non occorre nessun biglietto, è sufficiente camminare a piedi per il paese e statene certi che ne vale veramente la pena.
Il primo febbraio 2017 il Grac ha intervistato gli autori di questa encomiabile iniziativa, prima nel loro laboratorio a Valle di Gropparello e poi sul posto dove gli artisti hanno eseguito il lavoro. Sotto le immagini della giornata e i disegni finora compiuti