Rifugio antiaereo conico di Andrea Dotti
La comparsa e l'evoluzione dell'artiglieria ha avuto come conseguenza lo sviluppo e la costruzione di locali di svariate dimensioni ,seminterrati o interrati, destinati alla protezione dei combattenti. Strutture di questo genere erano presenti lungo le trincee della prima guerra mondiale.
L'impiego dell'aeronautica, con il progressivo accrescimento delle capacità offensive dei bombardieri, ha portato la guerra oltre i fronti coinvolgendo aree in precedenza ritenute sicure. La popolazione delle nazioni belligeranti è stata coinvolta direttamente nei conflitti, esposta a attacchi dal cielo. I rifugi antiaerei sono stati creati, con diverse tecniche e metodologie costruttive, per proteggere i civili dagli effetti dei bombardamenti. Un aspetto rimasto inalterato nel tempo è la loro presenza nel sottosuolo. L'accesso avviene tramite un cunicolo protetto di forma serpeggiante, che ha la funzione di creare un labirinto antiscoppio, incorporato in una struttura solidale alla parte conica.
Nella base si trova la camera del rifugio, dotata di servizi igienici, con un soffitto a cupola dove è presente una bocchetta di aerazione. Tra il soffitto interno a cupola e la parte terminale del cono esiste uno spazio vuoto; è una camera d'aria raccordata a 6 condotti di ventilazione inseriti nelle pareti. I condotti fuoriescono dalla base e, interrati, si diramano nel terreno circostante assicurando il ricambio dell'aria.
La struttura non è dotata di uscite secondarie o di emergenza. |
Nel corso della seconda guerra mondiale in Italia e Germania sono stati costruiti anche rifugi in superficie; presentavano generalmente una forma cilindrica o conica con svariate altezze e dimensioni a seconda delle esigenze e dei criteri di progettazione.
Questi fabbricati dopo la fine della guerra sono stati quasi tutti demoliti. Solo un numero estremamente limitato è arrivato integro, o quasi, ai nostri giorni. Uno dei superstiti si trova nella rigogliosa pianura della provincia di Piacenza. Si tratta di una costruzione in calcestruzzo di forma conica alta circa 8 metri con muri spessi 1,50 metri; costruito tra il 1940 e il 1942 era stato concepito per ospitare un numero limitato di persone. |
Probabilmente si riteneva che anche in condizioni eventualmente pessime, crollo della sezione di ingresso con gli occupanti impossibilitati a uscire con i propri mezzi, il ricambio d'aria sarebbe stato sufficiente a garantire la sopravvivenza in attesa di squadre di soccorso in grado di rimuovere le macerie.
La comparsa degli ordigni nucleari e il continuo potenziamento degi esplosivi convezionali hanno determinato l'abbandono dei progetti riguardanti i rifugi di superficie e una continua evoluzione delle caratteristiche tecniche delle strutture sotterranee.
La comparsa degli ordigni nucleari e il continuo potenziamento degi esplosivi convezionali hanno determinato l'abbandono dei progetti riguardanti i rifugi di superficie e una continua evoluzione delle caratteristiche tecniche delle strutture sotterranee.
Pagina pubblicata il 13 febbraio 2014