Situazione ribelli
Documento del 15 agosto 1944, XXII dell'era fascista
di Giuseppe Zurla
di Giuseppe Zurla
Il Grac è venuto in possesso di un documento originale di estremo interesse, in alto vi capeggia la scritta “Appunto per il DUCE” e poi di fianco a sinistra vi è pure tracciata a matita la classica “M” con sottolineatura a conferma dell’avvenuta visione. Si tratta di una relazione della prefettura repubblicana di Piacenza sulla situazione delle forze partigiane nella provincia inviata al capitano Rimmerback delle SS, comandante della polizia dell’Emilia occidentale di stanza a San Marino di Carpi. Il dattiloscritto doveva anche pervenire per conoscenza al Ministero dell’Interno e alla Direzione Generale di Polizia.
La relazione è firmata dall’allora prefetto di Piacenza Piazzesi. Sono sette pagine ufficiali, protocollate, in cui il funzionario espone in sintesi il risultato delle sue ricerche relativamente alle forze in campo e agli armamenti di dotazione. Dimostra molta competenza e ammira la tattica partigiana della guerriglia che non prevedeva l’accettazione dello scontro aperto bensì si avvaleva di rapidi attacchi seguiti da simultanee ritirate e addirittura si spinge fino a consigliarla anche alle forze nazifasciste. Ragionamenti tecnici ma poi, come dicesse la cosa più naturale del mondo, si dice rammaricato del fatto che il comando germanico di Parma non abbia accettato la sua offerta di collaborazione. In questa lui suggeriva di appoggiarsi alla sua rete di informatori, i quali avrebbero potuto indicare i paesi conniventi con i ribelli e, all’interno di questi, perfino le persone da eliminare! Un burocrate feroce che senza nessuna costrizione voleva farsi delatore e boia dei suoi connazionali, ma perfino i nazisti rifiutarono le sue offerte.
La relazione prosegue citando dati del comando militare italiano, distretto di Piacenza in cui si avverte che le classi 1920/21/26 avevano avuto ben 9768 renitenti alla leva e fra i carabinieri ben 200 diserzioni. Tutti uomini che andavano a fornire forti contingenti alle bande dei ribelli. Mario Piazzesi era un fascista toscano appena insediato a Piacenza dalla repubblica di Salò, stupisce la sua estrema competenza su dati territoriali così particolareggiati a significare che il regime si avvaleva di una efficiente rete di spionaggio. Questo documento, chissà come pervenuto fino ai nostri giorni, unito alle numerose testimonianze partigiane è utile per confutare talune tesi fuorvianti su quello che fu il reale apporto della Resistenza alla vittoria del 1945.
Il documento originale