Padri di Bettola, Piacenza. Spitfire
Le prime informazioni e il ritrovamento
09 giugno 2012. L'inizio della ricerca di questo velivolo, quasi certamente un P-47 Thunderbolt, avviene dopo che Cristiano ha ascoltato un visitatore del museo a Sperongia, tale Costa Giuseppe dei Sperani di Montesanto. Successivamente, indagando sui luoghi dell'incidente, incontriamo il signor Pietro Carini di Padri di Bettola, che ricordando esattamente l'evento ci conduce nel campo dove si sfracellò l'apparecchio.
Costa dice che vi erano aerei che si rincorrevano nel cielo e dopo qualche tempo vide uno di questi precipitare ed un paracadute aprirsi. Il pilota atterrò col paracadute, senza danni, sulla costa vicino a Montesanto; mentre l'aereo lo vide precipitare, dopo strani volteggi, nei pressi della chiesa di Padri. Dice che il pilota era un brasiliano e fu subito contattato dai partigiani in quanto la zona era sotto il loro controllo. Poco dopo fu mandato a chiamare un signore anziano che era stato a lavorare in Inghilterra (il signor Buzzini), che i partigiani impiegarono come interprete, successivamente fu fatto passare le linee e rientrare con i suoi. Il Buzzini, su richiesta del pilota, gli cucinò due uova fritte.
Sotto le immagini della ricerca del 9 giugno 2012 ed i materiali ritrovati...
Costa dice che vi erano aerei che si rincorrevano nel cielo e dopo qualche tempo vide uno di questi precipitare ed un paracadute aprirsi. Il pilota atterrò col paracadute, senza danni, sulla costa vicino a Montesanto; mentre l'aereo lo vide precipitare, dopo strani volteggi, nei pressi della chiesa di Padri. Dice che il pilota era un brasiliano e fu subito contattato dai partigiani in quanto la zona era sotto il loro controllo. Poco dopo fu mandato a chiamare un signore anziano che era stato a lavorare in Inghilterra (il signor Buzzini), che i partigiani impiegarono come interprete, successivamente fu fatto passare le linee e rientrare con i suoi. Il Buzzini, su richiesta del pilota, gli cucinò due uova fritte.
Sotto le immagini della ricerca del 9 giugno 2012 ed i materiali ritrovati...
9 giugno 2012. Il signor Costa Giuseppe dei Sperani di Montesanto ci mostra dei ricordi di guerra ancora in suo possesso...
Un testimone oculare
Pietro Carini, testimone oculare, intervistato da Luigi Buratti a Padri di Bettola il 28 ago 2012.
(Nota: il mese citato più volte non è ovviamente maggio ma aprile)
(Nota: il mese citato più volte non è ovviamente maggio ma aprile)
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"Rastrellamento" del 13 giugno 2014
13 giugno 2014. Il Grac ha compiuto oggi un'altra uscita alla ricerca di nuovi elementi per far luce sul tipo di velivolo caduto a Padri di Bettola. Dall'esame dei reperti scoperti oggi si dovrà probabilmente rivedere le stime fatte in precedenza, che davano come più probabile un velivolo tipo P-47 Thunderbolt. Infatti tra i reperti di oggi vi sono bossoli vuoti del calibro 7,7 usati dagli inglesi e non dagli americani, ed in più una maglia per colpi del cannone da 20mm, arma non montata sui P-47 statunitensi. Qui sotto i pezzi ritrovati oggi...
Un'altra uscita alla ricerca di reperti
30 agosto 2014. Il Grac nell'uscita di oggi ha trovato i pezzi mostrati qui sotto...
Stima iniziale sbagliata, non è un P-47 ma uno Spit
26 settembre 2014. Si era già compreso, dopo l'esame dei reperti ritrovati il 13 giugno scorso, che l'aereo in questione non poteva essere un Thunderbolt P-47, come invece si era dedotto all'inizio della ricerca, fidando sui dati contenuti nel MACR-10952 relativo a un P-47 precipitato 14 miglia a sud di Piacenza, proprio all'altezza dell'area di Padri di Bettola. Qualche giorno fa Cristiano, riesaminando i pezzi di alcuni velivoli avuti da privati, ha scoperto che su alcuni di essi compariva la scritta a mano "Padri di Bettola". Dopo una comparazione dei reperti, questi sono risultati compatibili con la struttura di uno Spitfire. Anche i resti ritrovati il 13 giugno scorso attestano la compatibilità con tale tipo di velivolo, in special modo i bossoli vuoti del calibro 7,7 usati dagli inglesi e non dagli americani ed in più una maglia per colpi del cannone da 20mm, arma montata sullo Spitfire e non sui P-47. Inoltre la testimonianza del Carini, riportata sopra, dice che quando l'aereo è caduto lui si trovava a lavorare nei campi con il suo babbo, pertanto non poteva essere il tre gennaio, data indicata sul MACR-10952. Un ulteriore riscontro è dato nel libro: "Piacenza, una città nel tempo", volume 2, di Roberto Mori e Lucia Galeazzi, Edizioni Tip.Le.Co., 1998, che riguardo all'incidente dice:
"Il 24 aprile 1945, il piccolo Bruno Anselmi che, con alcuni amici aveva portato al pascolo le pecore nei campi presso Montesanto verso il torrente Biana, udì il singhiozzante rombo di un aeroplano e poco dopo, in cielo, di fianco alla vecchia torretta di avvistamento del castello, vide aprirsi un bianco ombrello di un paracadute con appeso un uomo. Mentre sentirono lo schianto dell'aereo precipitato in un bosco nelle vicinanze della chiesa di Padri, Bruno ed i suoi amici corsero verso il punto dove prevedevano che il pilota sarebbe atterrato. Il primo a raggiungerlo fu proprio Bruno che lo aiutò a sganciarsi il paracadute... Non riuscirono a dirsi granché: il pilota parlava inglese. I ragazzi però capirono che era della RAF, e chiedeva dov'era un comando partigiano... Il pilota fu scortato al comando partigiano di Montesanto... Interrogato dai partigiani il pilota spiegò che si trovava in formazione con altri aerei in volo verso Torino dove avrebbero dovuto bombardare depositi di carburante, impianti industriali e colonne nemiche in fuga, il suo velivolo cominciò ad avere noie meccaniche... e si era lanciato con il paracadute."
"Il 24 aprile 1945, il piccolo Bruno Anselmi che, con alcuni amici aveva portato al pascolo le pecore nei campi presso Montesanto verso il torrente Biana, udì il singhiozzante rombo di un aeroplano e poco dopo, in cielo, di fianco alla vecchia torretta di avvistamento del castello, vide aprirsi un bianco ombrello di un paracadute con appeso un uomo. Mentre sentirono lo schianto dell'aereo precipitato in un bosco nelle vicinanze della chiesa di Padri, Bruno ed i suoi amici corsero verso il punto dove prevedevano che il pilota sarebbe atterrato. Il primo a raggiungerlo fu proprio Bruno che lo aiutò a sganciarsi il paracadute... Non riuscirono a dirsi granché: il pilota parlava inglese. I ragazzi però capirono che era della RAF, e chiedeva dov'era un comando partigiano... Il pilota fu scortato al comando partigiano di Montesanto... Interrogato dai partigiani il pilota spiegò che si trovava in formazione con altri aerei in volo verso Torino dove avrebbero dovuto bombardare depositi di carburante, impianti industriali e colonne nemiche in fuga, il suo velivolo cominciò ad avere noie meccaniche... e si era lanciato con il paracadute."
Altri pezzi dello Spit avuti da privati
Foto sotto: i resti del velivolo caduto a Padri di Bettola e ritrovati presso privati da Cristiano
Un altro testimone oculare
Due cavalli morti e un partigiano che voleva sparare al pilota...
Un'ennesima perlustrazione sul campo
Domenica 4 gennaio 2015, Arrigo, Cristiano e Pierlino sono ritornati sul posto e hanno recuperato altri pezzi dell'aereo...